[MT]Stieg Larsson - La ragazza che giocava con il fuoco (2006)[Ebook-Pdf-Ita-Giallo]
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Titolo originale: Flickan som lekte med elden
Titolo italiano: La ragazza che giocava con il fuoco
Serie: Millennium trilogy: 2
Autore: Stieg Larsson
1ª ed. originale:2006
Data di pubblicazione: 18/06/2008
Genere: Romanzo
Sottogenere: Giallo
Editore: Marsilio
Collana: Farfalle
Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
Pagine: 754
Stieg Larsson, giornalista e scrittore svedese, è nato il 15 agosto 1954 a Skelleftehamn. Quel giorno l’ascensore del palazzo di Stoccolma dove aveva sede la rivista EXPO era fuori servizio e Stieg fece di corsa i sette piani di scale per arrivare in redazione. Appena entrato fu stroncato dalla fatica, ma soprattutto dalle sigarette, dal troppo lavoro e dal colesterolo alto. Neanche l’ambulanza riuscì ad arrivare in tempo.
Cresciuto dai nonni materni, Larsson inizia a lavorare facendo i mestieri più vari. Nel 1983 diventa grafico presso l'agenzia di stampa svedese Tidningarnas Telegrambyrå.Poco alla volta si orienta verso il giornalismo diventando critico letterario (romanzi polizieschi e fumetti soprattutto).
Nel 1995, dopo l'omicidio di cinque ragazzi a Stoccolma per mano di estremisti di destra, lascia Tidningarnas Telegrambyrå per fondare la rivista trimestrale EXPO, con intenti antirazzisti, rivista che sarà schierata in prima linea contro il rigurgito neofascista in Svezia.La battaglia di Stieg Larsson contro il razzismo, il fascismo e l'estremismo di destra è assolutamente seria: nel 1991 scrive, insieme con Anna-Lena Lodenius, Extremhögern ("Estremismo di destra"). Dieci anni dopo pubblica (a quattro mani con Mikael Ekman) Sverigedemokraterna: den nationella rörelsen ("Democratici svedesi: il movimento nazionale"). Comincia a tenere conferenze in tutto il mondo, Londra compresa, dove viene invitato da Scotland Yard, con cui inizierà a collaborare. In più occasioni riceve minacce di morte.
Politicamente, Stieg Larsson fu un attivista della Kommunistiska Arbetareförbundet (Lega Comunista dei Lavoratori- sezione svedese della Quarta Internazionale, in contrasto con la scarsa democratizzazione dei Paesi del socialismo reale.
Grande fan di Pippi Calzelunghe, il personaggio creato nel 1945 da Astrid Lindgren, Larsson è stato anche lettore appassionato e profondo conoscitore di fantascienza.
L'autore è morto il 9 novembre 2004 a Stoccolma a causa di un infarto. Quel giorno l’ascensore del palazzo di Stoccolma dove aveva sede la rivista EXPO era fuori servizio e Stieg fece di corsa i sette piani di scale per arrivare in redazione. Appena entrato fu stroncato dalla fatica, ma soprattutto dalle sigarette, dal troppo lavoro e dal colesterolo alto. Neanche l’ambulanza riuscì ad arrivare in tempo.
Il testamento del 1977, con cui egli disponeva la sua eredità a favore della sede di Umeå della sezione svedese della IV internazionale, è stato ritenuto non valido, per cui i suoi beni ed i proventi della vendita dei libri spettano al fratello ed al padre, Joakim ed Erland. Nessun diritto all'eredità, nonostante una causa legale, è stato riconosciuto alla sua compagna di sempre, l'architetto Eva Gabrielsson, con cui aveva vissuto per 32 anni. A lei andarono solo i mobili di casa e gli effetti personali, tra cui una bozza per il quarto romanzo della serie Millennium; i primi tre, già consegnati all'editore e patrimonio degli eredi, andarono in stampa postumi con grande successo.
Sino al 2004, anno della sua morte, Larsson aveva pubblicato solamente saggi sulla democrazia svedese e sui movimenti di estrema destra. Solo poco prima di morire Larsson contattò una delle principali case editrici svedesi, la Norstedts, e consegnò una serie di tre romanzi polizieschi che costituiscono la trilogia Millennium. Larsson aveva pensato ad una serie di dieci romanzi e prima di morire aveva già sviluppato il quarto ed il quinto volume. In seguito alla sua morte, la trilogia conobbe un enorme successo, dapprima in Svezia quindi in Francia, dove fu pubblicato dalla casa editrice Actes Sud, poi in tutta Europa divenendo il caso letterario dell'anno: finora sono stati venduti 8 milioni di copie; i suoi libri sono stati tradotti in 25 paesi. In Italia i suoi libri sono stati tutti pubblicati dalla casa editrice Marsilio. Durante la sua vita giornalistica si occupò anche dell'omicidio del premier svedese Olof Palme, di cui attribuì la responsabilità all'ambiente neofascista.
2005 – Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor)
2006 – La ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden)
2007 – La regina dei castelli di carta (Luftslottet som sprängdes)
Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, "così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, "la donna che odia gli uomini che odiano le donne". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile.
Incipit:
Prologo
Era legata con cinghie di cuoio a una stretta branda con il telaio in accia-io. Le cinghie tese sopra il torace premevano. Era stesa sulla schiena. Le mani bloccate all'altezza dei fianchi.
Ormai aveva rinunciato da tempo a qualsiasi tentativo di liberarsi. Era sveglia ma teneva gli occhi chiusi. Se li avesse aperti si sarebbe ritrovata al buio, l'unica fonte di luce era una debole striscia che filtrava da sopra la porta. Si sentiva in bocca un sapore cattivo e non vedeva l'ora di potersi lavare i denti.
Una parte della sua coscienza tendeva l'orecchio per cogliere il rumore di passi che avrebbe indicato che lui stava arrivando. Non aveva la minima idea di che ora della sera fosse, al di là del fatto che aveva l'impressione che cominciasse a essere troppo tardi perché venisse a trovarla. Un'improvvisa vibrazione della branda la indusse ad aprire gli occhi. Era come se un macchinario di qualche genere si fosse avviato da qualche parte all'interno dell'edificio. Ma dopo un paio di secondi non sapeva se fosse stata solo un'illusione oppure se il rumore fosse stato reale.
Mentalmente spuntò un altro giorno sul calendario.
Era il suo quarantatreesimo giorno di prigionia.
Qualche tempo fa Laurent Joffrin, direttore del quotidiano francese Libération, ha dedicato alla “Millennium Mania” e al suo geniale ideatore le prime quattro pagine del suo giornale, copertina compresa. Il motivo è semplice: Larsson rappresenta il perfetto esempio di giornalista, è un uomo che, a detta del direttore: “Crede alla forza dell’inchiesta e all’efficacia vendicatrice della rivelazione in una società aperta. Denuncia le vergogne dell’ipercapitalismo, è un riparatore di torti. Il suo trionfo, sia pure postumo, è confortante”.
Ma il motivo per cui questo scrittore, stroncato improvvisamente da un infarto nel 2004, è entrato nel cuore dei lettori di mezz’Europa, non è tanto legato alla critica aspra di una società, quella scandinava, apparentemente perfetta, ma alla sua straordinaria capacità di coinvolgere, incuriosire, trascinare il lettore fino in fondo alla sua colossale opera. Più di duemila pagine, suddivise in tre libri, vengono pubblicate pochi mesi dopo la sua morte, ma la serie Millennium doveva comporsi, nelle intenzioni dell’autore, di almeno dieci volumi. Una mole di lavoro che si addice certamente di più al genere Fantasy, ma che in questo caso trova nel giallo la sua tinta più convincente.
In questo secondo episodio della trilogia torna il personaggio di Mikael Blomkvist, giornalista poco più che quarantenne che conduce scottanti inchieste sui personaggi della politica e della finanza internazionali, e il suo alter ego Lisbeth Salander, venticinquenne, haker, lesbica. Due personaggi che letteralmente riescono a materializzarsi tra le pagine, due esseri complessi, con le loro manie e un’intelligenza tanto acuta da riuscire ad addentrarsi all’interno dei labirinti oscuri del potere. L’inchiesta di Blomkvist questa volta riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Un intrigo che lo porta ancora una volta sulle tracce della sua vecchia amica-amante Lisbeth, principale indagata di un efferato triplice omicidio.
La protagonista di questo nuovo romanzo di Larsson è proprio lei, Lisabeth, la donna che odia gli Uomini che odiano le donne, un personaggio femminile indimenticabile. Con la pazienza del cesellatore e lo sguardo limpido di chi guarda al di sopra delle umane vicende, Larsson riesce allo stesso tempo a cogliere i particolari di un’esistenza e ad architettare un intreccio narrativo complesso e maestoso. Una prosa fluida, una sintassi perfetta, una storia che ci trascina fino in fondo, tutta in una notte, senza poter smettere.
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