[DVD5 - ITA FRA] Le Invasioni Barbariche - Denys Arcand

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LE INVASIONI BARBARICHE


DENYS ARCAND


:::->LOCANDINA<-:::






:::->TRAMA<-:::

Seguito ideale de “Il declino dell’impero americano” (1986), di cui riprende alcuni personaggi, il film racconta della

malattia e dell’agonia di Remy, cinquantenne libertario e libertino che confessa di avere vissuto ma che, soprattutto, deve

prendere commiato da un’esistenza che ancora lo lusinga e lo tenta. Casanova impenitente, amante del vino e della buona

tavola, ma anche dell’arte e della cultura, da sempre impegnato a sinistra, ha trascurato puntualmente gli affetti familiari

per vivere alla grande o, forse, solo a modo suo. Il figlio, Sébastien, è l’incarnazione del suo opposto e contrario. Lavora

con successo nella finanza, è felicemente fidanzato, ha una vita regolarissima ed è un conservatore convinto. I due si

ignorano e si detestano cordialmente. Sarà la madre ed ex-moglie, Louise, a implorare il figlio perché l’aiuti a garantire

una fine decorosa e il più possibile accettabile a Remy.


:::->RECENSIONE<-:::

Dopo avere affrontato "il declino dell'impero americano", il gruppetto di universitari e' cresciuto e si ritrova al capezzale

dell'amico morente per constatare l'avanzata dei "barbari": coloro che, indipendent mente dal paese di appartenenza ma

seguendo una "way of life" tutta occidentale improntata al capitalismo, hanno perso di vista la qualita' della vita,

omologandosi ad uno stile tecnologico, individualista e competitivo, fondato su un'efficienza di facciata, tanta apparenza e

molti consumi. La materia, quanto mai attuale, e' scottante e a grande rischio di retorica, ma il brillante Denys Arcand

riesce a te sere una sceneggiatura perfettamente equilibrata, in cui la tesi da esporre e' dietro l'angolo senza, per

fortuna, prendere mai il sopravvento. I personaggi hanno infatti idee chiare circa i principi a cui aderire, ma non sono

monolitici nelle loro scelte e ironizzano con leggerezza sugli "ismi" che hanno scandito il loro cammino di crescita

personale. Anche la malinconia con cui si intrecciano i ricordi non scade mai in uno sterile piangersi addosso.
E' proprio la loro contradditorieta' ad evidenziarne il lato umano e apermettere un'immediata empatia. In fondo sono i soldi

del "barbaro" figlio Sébastien che consentono al padre Remy di morire nel modo piu' sereno possibile, riducendo al minimo il

dolore. Il film, grazie al cielo, nonostante una certa semplificazione nella problematicita' degli sviluppi (forse non e'

cosi' facile occupare l'intero piano di un ospedale o trovare un poliziotto cosi' comprensivo) non propone facili soluzioni,

ma offre molteplici spunti di riflessione: i vari temi sfiorati non vengono sempre sviscerati, ma rispecchiano con efficacia

le dinamiche dei protagonisti e il contesto sociale in cui si muovono. L'unica lezione impartita dal regista supera i confini

di ideologie, dogmi e postulati per raggiungere le corde dell'emozione tout-court. Ed e' una lezione di buon cinema (il film

e' piacevole, scorre in fluidita' e c'e' caso che al riaccendersi delle luci lo spettatore si accorga di non avere cambiato

posizione) e, perche' no, di vita. In genere un tema difficile come la morte viene censurato o fronteggiato con toni grevi,

inclini a virate patetiche o inutili melensaggini. Arcand,invece, sceglie prima di tutto di parlarne e, anzi, di renderla

protagonista trasversale del suo lungometraggio, poi la mostra con estrema naturalezza: un passaggio obbligato e doloroso,

reso meno insopportabile dal calore di amici e familiari e dalla lucidita' con cui vengono prese decisioni non facili

(l'utilizzo della droga a scopo terapeutico e l'eutanasia). Grande plauso all'intero cast, in particolare Stephane Rousseau

(sara' un caso la sua somiglianza con il nostro presidente del consiglio?) e l'incantevole Marie-Josée Croze, premiata a

Cannes per la sua interpretazione, cui basta uno sguardo per riempire lo schermo.


:::->PREMI<-:::


2003 PREMIO OSCAR COME MIGLIOR FILM STRANIERO
2003 FESTIVAL DI CANNES (MIGLIO ATTRICE MARIE JOSEE CROZE E MIGLIOR SCENEGGIATURA
A DENYS ARCAND
PREMIO CAESAR 2004 COME MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA E MIGLIOR SCENEGGIATURA


:::->CARATTERISTICHE DEL DVD<-:::


Durata: 99'
Lingue: ITALIANO DOLBY DIGITAL 5.1 - FRANCESE DOLBY DIGITAL 2.0
Sottotitoli: ITALIANO
Formato Video: 2.35:1
Compressione: NESSUNA
Programmi utilizzati: DVD shrink
Contenuti Extra: NON PRESENTI



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