Nomadi & Omnia Symphony Orchestra (Live 2007), [DVD5 Ita] [Tntvillage.Scambioetico]

Nomadi & Omnia Symphony Orchestra (Live 2007), [DVD5 Ita] [Tntvillage.Scambioetico]





Titolo originale: Nomadi & Omnia Symphony Orchestra live 2007
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Rock
Durata: 150 min.
Tracce: 32
Produttore: Beppe Carletti
Etichetta: Atlantic Records
Data di uscita: Brescia, 6 e 7 aprile 2007



Gente tenace, i Nomadi. E gente di parola. Già alcuni anni fa il leader storico Beppe Carletti dichiarava che uno dei suoi sogni nel cassetto era quello di poter suonare con una grande orchestra. Per certi progetti ambiziosi, si sa, spesso basta solo l'occasione giusta e il gioco è fatto.
Per i Nomadi, l'occasione giusta è stata la partecipazione a Sanremo nel 2006 con "Dove si va"; è in quella sede che i Nomadi riassaporano il gusto dell'impasto sonoro di archi e organi hammond, ottoni e chitarre elettriche. A Sanremo i Nomadi ritrovano anche il M° Bruno Santori (normalmente direttore della bresciana Omnia Orchestra), che li dirige, e con il quale è subito feeling umano e professionale. Da quel giorno i Nomadi ricominciano ad accarezzare un sogno, consapevoli che forse il momento è arrivato. Nel 2007, la partecipazione a qualche occasionale iniziativa benefica assieme ai musicisti dell'Omnia dà buoni segnali e il progetto di un live sinfonico comincia a concretizzarsi.
Vengono selezionati quasi 40 brani, il M° Santori si fa carico di elaborare le parti orchestrali e di provarle con i suoi musicisti, e il tutto si conclude con 4 giorni di prove ininterrotte con i Nomadi in una delle rarissime pause della loro tournee.
Così hanno lentamente preso forma, e soprattutto sostanza, i due concerti tenuti a Brescia lo scorso aprile e pubblicati la scorsa settimana in una varietà di supporti (doppio cd, DVD, e cofanetto con entrambi i formati) con tracklist in gran parte coincidenti.
Già l'evento in sè, per lo meno nel panorama musicale italiano, merita attenzione. I Nomadi sono forse i primi nel nostro Paese a cimentarsi in una rilettura sinfonica di brani del loro repertorio, e il risultato è sorprendentemente buono, pur con qualche esagerazione.
Su disco finiscono 32 brani tratti dalle serate bresciane e due inediti registrati in studio e senza l'orchestra.
Una semplice lettura della tracklist la dice lunga sull'intento del gruppo. Tolti i due inediti, più di metà dei brani live risale al periodo post-1999, ossia si tratta di brani composti incisi e pubblicati dall'attuale formazione. La band mostra quindi di credere molto nella bontà delle proprie creazioni. Con buona pace di quanti, a torto, considerano i Nomadi una cover band di se stessi.
Colpiscono, di questi brani, la dolce malinconia del "L'aviatore", con gli archi che sobriamente arricchiscono la dolcezza della melodia, l'afflato epico di "Trovare Dio", che conferma, casomai ce ne fosse stato bisogno, lo straordinario talento vocale del cantante Danilo Sacco qui in stato di grazia, e l'incedere quasi settecentesco di "Confesso".
In ogni caso, tutti brani ben composti ed egregiamente suonati.
L'altra metà delle canzoni risale all'era Daolio (lo storico cantante mancato nel 1992) e, oltre a qualche classico che non può mancare in qualsiasi compilation dei Nomadi, si tratta in grandissima parte di brani meno popolari e sconosciuti ai più, ma scelti perchè particolarmente adatti al progetto.
Si ascoltano così la brevissima "Il Destino" (da "Gordon", del 1975), l'enigmatica "Immagini" (sempre da "Gordon"),"La voglia di posare" (da "Noi ci saremo", del 1977) e "Jenny", brano del 1981 quasi dimenticato, qui nell'interpretazione grintosa del bassista Massimo Vecchi.
Non manca nemmeno l'omaggio a Guccini, amico di sempre. Ma anche in questo caso, oltre ad Auschwitz (struggente e toccante, in una delicata versione quasi minimalista per voce, archi e chitarra acustica) e "Dio è morto", la scelta è caduta su brani meno inflazionati, che costituiscono la cifra assoluta dell'intero lavoro. "Asia" e "La collina", 13 minuti di puro rock sinfonico a tratti quasi progressive, forniscono gli esempi più efficaci della perfetta fusione tra i Nomadi e l'Orchestra e valgono da sole l'acquisto del disco. Carletti e i suoi, piacciano o no, sono musicisti coi fiocchi.
La dolente "Ophelia", sempre di Guccini, vede nuovamente fondersi gli archi e il timbro caldo e avvolgente del vocalist Sacco.
Certo, in alcuni episodi l'inserimento dell'orchestra appare un po' forzato (su tutti, "Sangue al cuore", che non convince, ), così come pure appare discutibile l'idea di base di inserire gli interventi delll'orchestra senza riarrangiare più di tanto le parti affidate ai Nomadi, con il risultato, in alcuni casi, di appesantire un po' troppo il sound e costringere l'orchestra a raddoppiare fedelmente parti strumentali o motivi melodici suonati all'unisono anche dai musicisti del gruppo. A volte, quindi, si è forse calcata un po' troppo la mano e sembra che la band abbia esitato a fare quel passo indietro che talvolta poteva essere opportuno, ma si tratta di sbavature veniali e piccole esagerazioni che nulla tolgono alla bontà di fondo dell'intero progetto.
D'altronde, a chi non piacerebbe esagerare così?


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1. In piedi
2. La vita che seduce
3. Non è un sogno
4. Sangue al cuore
5. Con me o contro di me
6. L'aviatore
7. Immagini
8. Trovare Dio
9. La voglia di posare
10. Dove si va
11. Io voglio vivere
12. Primavera di Praga
13. Oriente
14. Asia
15. Tutto a posto
16. La libertà di volare
17. L'ultima salita
18. Confesso
19. Auschwitz
20. Amore che prendi amore che dai
21. Jenny
22. Ho difeso il mio amore
23. Se non ho te
24. Noi non ci saremo
25. La collina
26. Ti lascio una parola (goodbye)
27. Stella cieca
28. Un pugno di sabbia
29. Canzone per un'amica
30. Dio è morto
31. Io vagabondo
32. Te deum
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all'interno della cartella ci sono anche i file del libretto



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