Karl Marx e Friedrich Engels - Manifesto del Partito Comunista [Pdf Odt Epub Mobi - Ita] [Tnt Village]

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Karl Marx e Friedrich Engels - Manifesto del Partito Comunista [Pdf Odt Epub Mobi - Ita] [Tnt Village]






















Il comunismo non toglie a nessuno il potere di appropriarsi prodotti della società,
toglie soltanto il potere di assoggettarsi il lavoro altrui mediante tale appropriazione.

La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.

Le idee dominanti di un'epoca sono sempre state soltanto le idee della classe dominante.

Le classi dominanti tremino al pensiero d'una rivoluzione comunista. I proletari non hanno da perdervi che
le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare.











Autori: Karl Marx e Friedrich Engels
Titolo: Manifesto del Partito Comunista
Titolo Originale: Manifest der Kommunistischen Partei
1ª ed. originale: 1848
Lingua: Italiano
Genere: Saggistica
Dimensione: 1 MB
Formato: Odt Pdf Epub Mobi











In alto a sinistra Friedrich Engels,a fianco Karl Marx con sua moglie Jenny e le loro figlie,Laura e Eleanor












Il famoso "Manifesto del Partito Comunista" scritto nel 1848 da Engels e Marx, su incarico della Lega dei comunisti,
fu pubblicato a Londra, e con "Il Capitale" divenne il programma politico della prima Internazionale (1864).

Ebbe amplissima diffusione. Vi si identificava la storia come storia di lotta fra le classi, prospettando i mezzi
con i quali il proletariato poteva sconfiggere la borghesia e instaurare il comunismo.

"Questo testo, che termina col famoso incitamento "Proletari di tutti i paesi unitevi!", inizia con revocazione
di uno «spettro», termine che compare ben tre volte nelle prime due righe. La frase è una delle più citate
dell'intera storia del pensiero politico. Ma non è stato mai sottolineato il significato dell'uso di un termine tolto
dal linguaggio della "superstizione" medievale e della caccia alle "streghe", contro le quali nei procedimenti
giudiziari si usava anche la "prova spettrale", l'asserita possibilità per il demone di impadronirsi anche del
corpo del non consenziente" (Giorgio Galli, Storia delle dottrine politiche", Il Saggiatore, 1985),

L'opera è composta da 4 capitoli:



Cap.1 Borghesi e Proletari

Gli autori analizzano la storia fino ai loro giorni come storia di lotta di classe, evidenziando il carattere
rivoluzionario della borghesia che ha portato alla rivoluzione industriale. La ricchezza della borghesia deriva
però dallo sfruttamento di un'altra classe, il proletariato. Lo sfruttamento è assicurato attraverso lo Stato,
visto come un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese. Il proletariato, nato in
seguito all'ascesa della borghesia, unitosi in classe, abbatterà la classe aristocratica. La storia infatti è segnata
da una contrapposizione dialettica tra antagonismi (liberti e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba,
corporazioni e garzoni, insomma oppressori e oppressi) questa ragione è più che possibile che si arriverà a
un superamento del presente: se si vorrà evitare la distruzione reciproca delle classi in lotta e l'imbarbarimento
della società, il proletariato dovrà essere artefice del superamento del modo capitalista di produzione.


Cap.2 Proletari e Comunisti

In seguito quindi alla rivoluzione nella quale il proletariato assumerà il potere politico, avverrà un periodo di
transizione in cui si useranno gli strumenti messi a disposizione dallo Stato per attuare la trasformazione
delle strutture economiche della società: allo Stato borghese si sostituirà uno Stato proletario provvisorio,
alla dittatura della borghesia la dittatura del proletariato. Esaurita questa fase di transizione, si instaurerà
finalmente la società comunista, cioè una società senza più classi, in cui i mezzi di produzione saranno
proprietà comune, e quindi verrà meno la stessa lotta di classe. Una volta venuta meno la lotta di classe
verrà meno anche il potere pubblico che garantiva il dominio di una classe sull’altra: lo Stato


Cap.3 Letteratura Socialista e Comunista

In questo capitolo Marx ed Engels intendono distinguere il loro socialismo, definito “scientifico”, dagli altri tipi
di socialismo, cioè da: 1. il socialismo reazionario; 2. il socialismo conservatore o borghese; 3. il socialismo
e comunismo critico-utopistico. A questi tipi di socialismo contrappongono il loro socialismo scientifico, il solo
in grado di scoprire la legge di sviluppo del capitalismo e quindi di superarlo


Cap.4 Posizione dei Comunisti nei confronti dei diversi Partiti d'opposizione

Nell'ultimo capitolo si dà conto delle lotte portate avanti dai comunisti in Francia, in Svizzera, in Polonia e in
Germania; ma si ricorda e si raccomanda una stretta collaborazione tra i proletari dei vari paesi.
Tutti i proletari, infatti, hanno obiettivi comuni, quindi devono unirsi in un unico partito internazionale.

“I comunisti finalmente lavorano all’unione e all’intesa dei partiti democratici di tutti i paesi……Tremino pure
le classi dominanti davanti a una rivoluzione comunista. I proletari non hanno nulla da perdere in essa
fuorché le loro catene. E hanno un mondo da guadagnare”.

Il Manifesto si chiude con il famoso appello:

PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNITEVI!
















Karl Marx nacque a il 15 maggio 1818.
Karl compie gli studi liceali a Treviri e poi si reca a Bonn per studiare legge. A Bonn, Karl preferiva la vita
goliardica allo studio e così il padre prese la decisione di fargli proseguire gli studi nella più austera Università
di Berlino, e qui si laureò. Dopo la laurea, Marx pensò di ottenere la libera docenza a Bonn, dove insegnava
il suo amico Bruno Bauer.

Ma Bauer venne ben presto allontanato dall’Università. E così si chiuse, la carriera accademica di Marx, che
passò al giornalismo diventando redattore della “Gazzetta renana”.
Tale giornale, però, il 21 gennaio 1843 veniva ufficialmente interdetto.
A Parigi Marx conobbe Friedrich Engels, il quale gli sarà amico e collaboratore per tutta la vita.
Aiutato economicamente da alcuni amici di Colonia, Marx proseguì le sue ricerche di filosofia e di economia
politica.Collaborò intanto al “Vorwarts” (Avanti), giornale degli artigiani comunisti. E proprio questa
collaborazione gli costerà l’espulsione della Francia. Nel frattempo veniva maturandosi il suo distacco dalla
Sinistra hegeliana.Marx partì per l’Inghilterra nel 1849. In Inghilterra Marx si stabilì a Londra dove riuscì,
aiutato economicamente dall’amico Engels, a condurre in porto tutte quelle ricerche di economia, storia,
sociologia e politica che costituiscono la base de Il capitale.
Impegnato nell’attività di organizzazione del movimento operaio, Marx riuscì a fondare nel 1864, a Londra,
la “Associazione internazionale dei lavoratori”( la Prima Internazionale).Karl Marx morì nel 1883.



Friedrich Engels Nasce a Barmen, allora il più importante centro industriale tedesco,
primo di nove figli, da Friedrich (1796 - 1860) e da Elisabeth Franziska Mauritia van Haar (1797 - 1873).
Il padre è un proprietario di filande di cotone e un severo pietista (il pietismo è una corrente religiosa
protestante, indirizzata al misticismo e avversa a ogni forma di vita mondana e di diffusione della cultura)
che non gli permette di terminare il liceo ad Elberfeld preferendo farlo lavorare dal settembre 1837 nel
proprio ufficio commerciale di Barmen e l'anno dopo a Brema, nella ditta di esportazioni del console sassone
Heinrich Leupold.

A Brema, città libera e perciò culturalmente vivace, segue la vita politica, legge, studia musica e scrive poesie;
una di queste, che è il suo primo scritto pubblico, I beduini, appare il 16 settembre 1838 nel Bremisches
Unterhaltungsblatt (Supplemento letterario di Brema): vi critica il drammaturgo August von Kotzebue e vi
esalta Schiller. Sono gli anni in cui il movimento letterario più progressivo è quello della Giovane Germania,
che ha in Heinrich Heine, in Ludwig Börne e in Karl Gutzkow gli esponenti di maggiore spicco, mentre la
corrente filosofica che attrae maggiormente gli spiriti liberali tedeschi è quella della Sinistra hegeliana di
Arnold Ruge, Bruno Bauer e David Friedrich Strauß.









La prima edizione del Manifesto








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