Il finto storpio (Italo Pacchioni, 1896), [H264 - Ita Mp3] Short[TNTVillage]

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La "Fotografia animata" nacque a Parigi in un freddo pomeriggio di dicembre del 1895. Papà Lumière mostrò ai figli Louis e Auguste e a un folto pubblico, presente al Salon Indien del Grand Cafè, una proiezione di dieci brevi film con un nuovo apparecchio chiamato cinèmatographe. Fu un successo.
L'anno successivo, era il 1896, il cinematografo dei Lumière cominciò la sua inarrestabile diffusione nel mondo. Accanto agli inventori del cinema, si profila però un personaggio solitario, ma non meno importante nella storia della cinematorafia internazionale. Se ai tanti cultori del cinema il nome di Italo Pacchoni è pressoché sconosciuto, i "grandi" del mestiere abbassano il capo in segno di rispetto quando si nomina il mirandolese. Pacchioni, infatti, classe 1872, nacque a Mirandola lungo l'isolato del Castello dei Pico al numero 55.
E' considerato l'inventore del cinema italiano. Nella Città dei Pico, secondo doviziose fonti storiche, la prima proiezione cinematografica avvenne il 31 ottobre 1896.Figuriamoci lo stupore dei primi spettatori! E gli applausi che rivolsero a Pacchioni. Tuttavia, come fece l'abile Mirandolese a conoscere il segreto della famosa macchina dei Lumière?
La domanda è essenziale poiché nella Francia del 1895 vigeva l'assoluto e invalicabile divieto alla vendita e all'affitto del prezioso strumento. I Lumière, insomma, avevano il copyright sull'invenzione.
Pacchioni, però, non si fece scrupolo più di tanto e, assieme al fratello, raggiunse Parigi, con l'intento di non tornare in patria finché non avesse trovato ciò che cercava. Nelle sue vene scorreva sicuramente l'arte cinematografica. I tanti "ne pas posible" non lo scoraggiavano e, infine, tornò a Mirandola vittorioso. A Parigi, infatti, riuscì a procurarsi alcuni pezzi fondamentali per la costruzione della macchina, che vide e studiò dal vivo approfonditamente.
Pacchioni fu così il secondo inventore del cinematografo, che, pur richiamando il principio di funzionalità dei Lumière, differiva da quest'ultimo in taluni particolari costruttivi, ma soprattutto per il fatto che era stato concepito per riprese cinematografiche, potendo scorrere in essa due pellicole affiancate e in perfetto sincronismo tra loro.
Dall'invenzione alle proiezioni il passo fu breve. Escludendo, infatti, i potenti Lumière, che intanto avevano acquistato notorietà anche fuori dai confini nazionali, il solitario Pacchioni fu l'unico italiano a girare filmati.

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