Questi Fantasmi Eduardo De Filippo [Pdf - Ita] Copione [CURA] Ciclo Eduardo De Filippo [TNT Village]

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Questi Fantasmi - Eduardo De Filippo, [Pdf - Ita] Copione [CURA] Ciclo Eduardo De Filippo [TNT Village]

.: Scheda Originale :.

.: Trama :.

Ancora una volta, come avviene in molte commedie di Eduardo, il sipario si apre con il palcoscenico al buio. È la commedia della vita che sta per nascere dal buio.

La luce fioca di una candela illumina lo stanzone d'ingresso di un appartamento che si intuisce molto grande. Il "guardaporte", il portiere Raffaele fa strada con la luce di una candela a dei facchini che stanno con grande fatica portando nell'appartamento pesanti suppellettili. I facchini stanno per tornare al pianterreno per portare gli altri mobili ma Raffaele, dopo aver in fretta aperto dei finestroni che illuminano lo stanzone, impedisce loro di scendere. Preferisce attendere l'arrivo dell'inquilino Pasquale Lojacono e, mentre aspetta, rubacchia dalle ceste quello che gli può essere utile.

Finalmente arriva Pasquale con una gallina stretta sotto il braccio, ormai morta soffocata, e con nelle mani una gabbietta con un canarino e un fascio di ombrelli. Pasquale si lamenta di avere aspettato inutilmente i facchini dabbasso ma Raffaele li giustifica dicendo che è stato lui a trattenerli per la paura di rimanere solo.

Pasquale si meraviglia dell'eccessiva paura del portiere ma questi gli racconta che quel palazzo è molto antico, risale alla dominazione spagnola di Napoli quando il grande di Spagna, Rodriguez Lòs Riòs (come pronuncia Raffaele), che aveva "odorato il fieto del miccio" (sentito il cattivo odore della miccia), che cioè aveva capito che una sua amante lo tradiva, si mise "appiattolato" (si appostò di nascosto) e sorpresi i due amanti li aveva fatti murare vivi nella stessa stanza dove avevano fatto la "schifezza".
E come se non bastasse, racconta Raffaele, la sua stessa sorella, Carmela, aveva visto un fantasma e da quel momento era diventata canuta e "scema".

Pasquale comincia a preoccuparsi e a guardarsi intorno impaurito.
Prima di tornare nella portineria Raffaele riferisce quanto è stato incaricato dai proprietari di dire al nuovo inquilino.
Egli soggiornerà a titolo gratuito nel grande, antico appartamento, ma a delle condizioni: dovrà fare il giro dei diciotto balconi attirando l'attenzione dei vicini battendo tappeti, cantando e ridendo, di modo che la gente non creda più che il palazzo sia infestato dai fantasmi.
Pasquale accetterà tutte le strambe condizioni, anche a costo di sembrare matto, come lui dice; questa è l'ultima occasione per cambiare la sua vita e quella di sua moglie.

Egli rimarrà nonostante i fantasmi: vuole trasformare l'appartamento in una pensione e in questo modo sistemare la sua ormai critica situazione economica e riconquistare la stima e l'amore di sua moglie.

Nel frattempo i facchini hanno portato un grande armadio che hanno sistemato nell'ingresso e se ne sono andati. Pasquale ha lasciato la stanza per parlare con sua moglie Maria nel frattempo sopravvenuta.
Dall'armadio nella stanza, ormai vuota, si aprono cigolando i battenti e ne esce un giovane che mette su un tavolo un mazzo di fiori e un pacchetto che apre tirandone fuori un pollo arrosto che sistema in un piatto e se ritorna nell'armadio.
Pasquale rientrato nella stanza nota i fiori e chiede alla moglie se è stata lei a portarli, ma lei nega ed allora egli pensa che i fantasmi lo abbiano preso in simpatia e gli abbiano portato dei regali di benvenuto.

In realtà il "fantasma" benefico è Alfredo, un uomo sposato e con figli divenuto l'amante di Maria che vuole convincere a lasciare il marito: egli con i suoi denari penserà a consolare Pasquale fornendogli, di nascosto, nelle vesti del fantasma, tutto quanto di cui ha bisogno per arredare la sua pensione.

Mentre i due stanno parlando, torna il marito uscito per comprare delle candele. Nella penombra Pasquale scorge Alfredo che, con mosse lente e studiate esce dalla stanza sparendo, con un ultimo inchino di saluto, agli occhi dello stupefatto e terrorizzato Pasquale convinto di aver incontrato il fantasma buono.

La commedia prosegue con la scena di Pasquale che tranquillamente seduto sul balcone sta chiacchierando con il pettegolo professore dirimpettaio, Santanna, spiegandogli come basti poco per essere felici: così come lo è lui quando può bersi un caffè da lui stesso preparato con cura. [1]

Ma le cose non vanno bene per Loiacono nonostante i generosi aiuti del benefico "fantasma" nessuno ha ancora frequentato la sua pensione.

Proprio di questo egli sta discutendo con sua moglie che gli chiede se egli si sia mai chiesto da dove provengono quei soldi con cui ha potuto affrontare le prime spese. Pasquale sostiene che non gli importa egli vuole vivere bene e non si fa domande su chi paghi. La moglie, convinta che il marito sappia della sua relazione e faccia finta di niente con la scusa dei fantasmi, è ormai decisa a lasciarlo.

Ma le cose sembra che non stiano così: Pasquale crede veramente nell'aiuto extraterreno ed ora è sempre più disperato perché il fantasma buono sembra averlo senza ragione abbandonato, non facendogli più trovare denari in una tasca della giacca di casa, divenuta una sorta di bancomat.

Gli tenderà allora una trappola per sorprenderlo e chiedergli quanto ha bisogno. Fingerà di partire, ma invece si nasconderà sul balcone.

Il suo piano avrà effetto: sorprenderà Alfredo, l'amante della moglie, venuto per fuggire con lei. Pasquale l'implora di aiutarlo e di non abbandonarlo altrimenti perderà tutto ma soprattutto sua moglie che egli ama profondamente. Alfredo si commuove e convinto della ingenua buona fede di Pasquale gli lascerà sul tavolo, annunziandogli la sua definitiva scomparsa, un fascio di denari con cui era intenzionato a pagare la sua fuga con l'amante a cui ha ormai rinunciato.

Pasquale, invasato dalla gioia, contando i biglietti di banca e mostrandoli al professor Santanna - che naturalmente assisteva alla scena sul balcone di fronte - ringraziandolo per avergli suggerito lo stratagemma della finta partenza, gli dice: «Mi ha lasciato una somma di denaro.....però dice che ha sciolto la sua condanna...che non comparirà mai più...Come?...Sotto altre sembianze? È probabile. E speriamo...»

Pasquale crede, fa finta di credere o vuole crederci, nonostante tutto, in questi fantasmi?

.: Locandina :.



.: Scheda :.

Autore: Eduardo De Filippo
Titolo: Questi Fantasmi
Anno: 1945
Lingua: Italiano
Genere: Commedia Napoletana
Formato: Pdf
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.: Dati tecnici del file :.

Formato:Pdf

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