De De Lind - Io non so da dove vengo... (1973) [WavPack+Cue] Rare Italian Prog Rock (TNTVillage)

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ITALIANO
Una rarità su un'etichetta inconsueta per il rock italiano (la Mercury), e con uno dei nomi più lunghi mai usati per un LP, Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò, uomo è il nome che mi han dato è generalmente considerato tra i migliori album di questo genere. Un disco perfetto, suonato e cantato molto bene da questo gruppo milanese. I De De Lind cominciarono insieme nel 1969, lo strano nome veniva da quello di una famosa modella di Playboy dei primi anni '60, e pubblicarono solo tre singoli nei cinque anni di attività, i primi due più vicini al suono beat dell'epoca, mentre il terzo aveva una facciata B più rockeggiante, Torneremo ancora, anche se ancora lontana dal suono del loro LP.
Il gruppo aveva sei elementi nella foto di copertina del primo 45 giri del 1969, poi ridotti a cinque dal secondo, uscito l'anno successivo. L'album arrivò nel 1973, le parti cantate sono brevi ma molto ben eseguite dal cantante Paradiso, lasciando molto spazio ad atmosfere acustiche ed improvvisi assalti del chitarrista Vitolli e del fiatista/tastierista Trama; tutti e sette i brani sono ad un ottimo livello, con una citazione particolare per Smarrimento con una dolce introduzione di flauto, un furioso intermezzo di chitarra e flauto seguito dalla parte cantata su una base di chitarra acustica e di nuovo un finale potente con la chitarra elettrica in evidenza. Dopo l'album i De De Lind suonarono alla Prima Rassegna di Musica Popolare, organizzata nel 1973 a Roma, ed al Be-In di Napoli, con il nuovo batterista Fabio Rizzato
(italianprog.com)

ENGLISH
Another great Italian one-shot band named De De Lind. 'Io Non So Da Dove Vengo e Non So Dove Mai Andrò, Uomo e' il Nome Che Mi han Dato' ('I don't know where I came from nor I know where I'm going to, Man is the name I've been given') is a concept disc revolved around existentialist subjects such as fate, free will and confusion: the repertoire is connected in a continuum, with some recurring motifs that help to keep a spirit of coherence to the whole. The record's predominat mood is quite sombre and reflective, as it might be expected. De De Lind runs along the same harsh prog road as their compatriots Jumbo (though not as bluesy) and Osanna (though not as heavy). I can notice that their main foreign inspiration is early VdGG, a source of energy whose influence is counterpointed by the presence of many folky passages. The contrasting alternance between the rocky parts and the acoustic-pastoral moments kind of reminds me a bit of what Raccomandata Ricevuta Ritorno would do just one year later with a jazzy twist. On the other hand, de De Lind maintains a clear touch of hard rock thanks to the energetic guitar riffs and the punchy rhythm section: there's still some psychedelic nuances working on, but De De Lind never allows themselves to go too far at it. Yet these guys were fairly capable of creating some great prog magic. HIGHLY RECOMMENDED.
(italianprogrock.com)


WavPack + Cue
Scansioni Incluse

Files:

Scans
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  • De De Lind.cue (0.9 KB)

Code:

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